Passione di terra in un rosso vibrante.

Ciò che rende unico il Pinot Noir tra tutte le varietà d’uva è la sua bellezza assoluta, dal suo carattere vellutato fino alla sua presunta fragilità. Concentrazione senza peso, energia senza sforzo, come se fosse in continuo movimento.

Il Pinot Noir Heinrich proviene da vigneti situati sulle sponde del Lago di Neusiedl, dove i suoli sono caratterizzati principalmente da calcare, vicino alla zona boschiva più fresca del Leithagebirge, e da sedimenti ghiaiosi, sabbiosi e argillosi sul margine sud-orientale della Parndorfer Platte. Siamo nel Burgenland.

Questo luogo d’origine gioca un ruolo principale. Difficilmente esiste un altro terroir nel Burgenland in grado di esprimere il carattere varietale del “Blaufränkisch” con tale precisione: l’acidità vibrante, i tannini setosi e gli aromi ben definiti, beneficiano della decisa tensione che deriva dal terreno calcareo e dal clima fresco della foresta. É lì che le viti di Pinot Noir si sentono a casa!

La lavorazione è artigianale e scrupolosa. Dopo la vendemmia, il mosto viene lasciato sulle bucce a fermentare, per una settimana, prima di essere pressato in maniera soffice e trasferito in tini di legno, a contatto con le fecce fini, per circa sette mesi.

Gli Heinrich chiamano questo Pinot Noir “pub-style” poiché unisce la sua classe al piacere di berlo senza complicazioni e, allo stesso tempo, rientrante negli standard che un Pinot Noir, prodotto biodinamicamente e vinificato in modo pulito, deve soddisfare. L’unica differenza è che questo vino non è concepito per essere un premier cru, nonostante consegni un piacere succoso e sensuale, sempre accompagnato da un tocco di eleganza. I tannini sono a grana fine e sottili, l’acidità vivace, il frutto croccante e fresco, guarnito con raffinate sfumature speziate. E tutto questo a soli 11,5% vol. Vale la pena degustarne un bicchiere in più, anche leggermente freddo.

In sintesi, è come se riuscissimo ad apprezzare una superba qualità del suono a basso volume.

Rachele Bernardo

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