Wine name: identity and terroir.

La scelta di “I GOT WINE FOR YOU” in questo caso, si concentra su quei forti legami che un produttore vuol sottolineare tra il patrimonio culturale ed il marketing del suo vino, scegliendo il nome che maggiormente potrà raccontare il luogo di produzione e la sua storia.

Mi piace far riferimento ad un Sangiovese della Val D’Orcia: Troccolone Orcia Doc Sangiovese, prodotto da Marco Capitoni, viticoltore e agricoltore instancabile, legatissimo al suo territorio, in particolar modo al suo podere Sedime, “luogo dove tutto si ferma, tace e riposa”.

Prima di raccontare quest’espressione di Sangiovese, viene da soffermarsi sulla scelta del nome Troccolone. Marco, con il suo ampio e gentile sorriso, non si risparmia nella spiegazione, con la fierezza di chi ama diffondere la storia della sua terra, ritenendo che quest’etichetta sia rappresentativa ed identificativa del proprio lavoro: è il vino della famiglia, della continuità.

Troccolone era un personaggio conosciuto nel mondo agricolo della Val d’Orcia, un commerciante malizioso, astuto, che portava in giro varie mercanzie per barattarle con tutto ciò che i contadini coltivavano; chiacchierava molto, era accorto a gesti e parole per raggiungere una trattativa a suo favore, anche se le massaie sapevano come tenerlo a bada. La scelta di Marco è altresì giustificata dalla sua volontà di mantenere in vita un vocabolo dimenticato.

Le uve, derivanti da una porzione di vigneto allevato su suoli stratificati di sabbie e argille di formazione marina, sono vinificate completamente in anfora di terracotta, realizzate manualmente con terra dell’Impruneta. Dopo la diraspatura sono pigiate in maniera soffice e poste a fermentare in anfora, dove rimangono a macerare sulle bucce per alcuni giorni; ritornano nel medesimo contenitore, per facilitare l’evoluzione del vino esaltandone le originarie caratteristiche e gli aromi varietali. Il “Troccolone” viene imbottigliato prima che si completi la fermentazione malolattica e diviene presto godibile.

Nel calice si mostra di color rosso rubino chiaro, vivace. Anticipa visivamente i profumi fruttati freschi di ciliegie e piccoli frutti di rovo. Le componenti fruttate decise, godibili, con note balsamiche che avvolgono il palato, rendono il sorso succoso e accattivante. La chiosa floreale di viola e la scia sapida ne fanno apprezzare il carattere e l’eleganza. 

La prima degustazione del Troccolone ebbi modo di farla nella tenuta di Marco Capitoni un anno fa, abbinandolo a formaggi locali, prodotti con latte di pecore, che pascolano sulle sue terre. Ho poi avuto modo di “impacchettare” due bottiglie in valigia e portarle con me in Tennessee, per aver occasione di presentarlo agli amici americani, i quali sono sempre ben predisposti verso i vini toscani.

La loro entusiasta risposta, verbale e gustativa, l’avevo immaginata, ma colgo l’occasione di questa presentazione per renderla nota a Marco, con lo stesso piacere che guiderà nuovamente la mia mano a raccontare la sua intera storia familiare.

Rachele Bernardo

Lascia un commento