Alcuni vini hanno il coraggio di essere “unici” per determinate intrinseche proprietà, ma anche per i luoghi dove viene allevato il vitigno dal quale traggono origine.

Mi addentro nell’incantevole terra del Vulture: vulcano sopito da millenni, che si erge su di un territorio ricco di storia, tradizioni, profumi e sapori.
I terreni che circondano questo monte sono il luogo ideale per la produzione del vitigno autoctono Aglianico, ma non padroneggia in maniera assoluta.
Negli stessi luoghi, più precisamente nel comune di Pietragalla (Pz) si continua a coltivare un antichissimo vitigno: il Tamurro, scoperto e recuperato dopo studi meticolosi e lavori di enologi, che hanno collaborato con Leonardo Pietrafesa, titolare di Tenuta Le Querce.

Sono state fatte ricerche fondamentali per la ‘rifioritura’ di questo vitigno che rappresenta il recupero di tutto ciò che la rupestre terra lucana ha lasciato in eredità. Il Parco Urbano dei Palmenti è testimonianza unica del mondo contadino e delle tradizioni legate al vino.
Il Vino Tamurro Nero di Tenuta Le Querce, prende il nome dal vitigno originario del comune di Pietragalla ivi coltivato sin dal 1200. Fonti storiche riferiscono che fosse stato portato nel borgo lucano da un feudatario francese, Duca Filiberto di Savoia, durante la sua conquista del Vulture.
È stato riscoperto nei pressi di Barile (PZ) dove era noto col nome di “Coll d’Tammurr”, utilizzato per ingentilire i vini ottenuti dalle uve aglianico in virtù della sua caratteristica di donare più morbidezza grazie alla maturazione tardiva delle uve così ricche di polifenoli.
L’ Azienda Tenuta le Querce sin dal 1996, anno di nascita, ha intrapreso sempre nuove sfide per ottenere vini di grande qualità, vinificati in purezza. Fu così sia per il lavoro di selezione di cloni di Aglianico provenienti da tutto il Meridione, che per la valorizzazione del vigneto di Tamurro.
Nel perseguire tale modus operandi, dall’estate del 2022 Tenuta Le Querce ha iniziato una nuova fase della sua storia nelle nuove Cantine di inizi XIX secolo, nel cuore dell’antica città di Barile.

Il Tamurro di Tenuta Le Querce viene vinificato in purezza. I vigneti sorgono su suoli vulcanici a circa 450m s.l.m. con esposizione sud-orientale; vinificazione in acciaio, fermentazione malolattica in barrique e maturazione per 20 mesi in barrique nuove. Prima di essere commercializzato, viene affinato per altri tre anni in bottiglia.
Di color rubino intenso con riflessi granato, al naso risulta ricco di sentori fruttati, ben riconoscibile la ciliegia matura, seguono sensazioni floreali di violetta appassita e un garbato sentore di sottobosco.
Al palato si offre con marcata morbidezza, spiccano note dolci di leggera vaniglia a sottolineare una delle principali caratteristiche del vitigno e l’attento uso del legno.

Perfetto come vino da meditazione, da sorseggiare senza fretta per “impadronirsi” di ogni percezione, si accompagna molto volentieri a pietanze in agrodolce (anatra all’arancia) oppure ad un piatto alla genovese.
Rachele Bernardo
