
La baguette è il primo prodotto gastronomico che viene in mente pensando alla Francia… è quel pane fragrante con crosta croccante e soffice mollica, realizzato con lievitazione lenta; le boulangérie francesi ne sfornano fresche ogni mattina.
La traduzione del termine “baguette” è “bacchetta”, per la sua forma stretta e allungata, inconfondibile. Le sue misure standard: lunga circa 65/70 cm, larga 5/6 cm e alta circa 3/4 cm.
Ma a questa versione classica, si sono aggiunte anche altre forme: il flute (baguette più larga, del peso di 400 gr, tipica parigina); la ficelle (più piccola, 125 gr di peso); la demi-baguette (la metà di una baguette normale).

Vi sono diverse leggende sulla sua origine. Sarebbe stata inventata all’inizio del XIX secolo dai fornai di Napoleone: più leggera e meno ingombrante della tradizionale pagnotta, la baguette sarebbe stata più facile da portare nelle tasche dei soldati. Secondo un’altra fonte, fu un panettiere austriaco, August Zang, a portare la baguette in Francia.
All’inizio veniva consumato esclusivamente negli ambienti aristocratici, ma con l’abolizione delle tasse sul pane bianco, le abitudini alimentari dei francesi cambiarono ed il pane iniziò a diffondersi anche tra le classi meno abbienti, in particolare la baguette, che divenne il pane dei lavoratori.

Secondo Stephen Kaplan, storico del pane francese, l’origine della baguette è più recente e prosaica, è un prodotto del XX secolo, un’evoluzione della domanda urbana. Le persone benestanti, che vivevano in in città, avevano bisogno di pane fresco più volte al giorno; la grande pagnotta pesava tanto, era troppo grande e a loro piaceva la crosta più della mollica.
Il consumo della baguette prese piede rapidamente prima negli ambienti parigini e poi si diffuse in tutta la Francia. I forni e le botteghe iniziarono a conservare le baguette fresche in ceste di vimini per preservarne l’integrità e l’aroma.

Per questa caratteristica e la modalità di esposizione, i viaggiatori che passavano per la Francia rimanevano deliziati da questo pane, accrescendone la popolarità in tutto il mondo.
Alcune curiosità ruotano intorno alla baguette, ad esempio l’immagine dei francesi che si recano alle boulangerie ad acquistare la baguette trasportandola a casa sotto il braccio.

Personalmente ricordo con piacere, durante gli anni vissuti à Strasbourg, “le baguette tradition” (piú corta, preparata con farina di qualità e lievito madre) talmente buona da iniziare a mangiarla per strada, boccone dopo boccone… così invitante da non aggiunger nulla, né salumi o formaggio, né burro o marmellata. In pratica una vera baguette, come dovrebbero esser tutte.

Un decreto del Governo Francese del 1993 esplicita gli ingredienti ammessi nella produzione della “baguette de tradition française”, detta anche “baguette tradition”; gli unici ingredienti ammessi sono 4: farina di frumento, acqua, lievito madre e sale.
In realtà, oltre alla tradition, esistono infinite varietà di baguette, alcune molto comuni, altre frutto della fantasia dei panettieri, con caratteristiche leggermente diverse; vale la pena provarle per scegliere la migliore.

Piccola nota: ogni anno a Parigi si svolge il gran premio della baguette parigina, una manifestazione che permette al vincitore di essere per un anno il fornitore ufficiale di pane dell’Eliseo.
Rachele Bernardo
